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A fine febbraio la Fiera dei Vignerons Independant di Strasburgo ci ha regalato nuove idee e… nuovi Saint-Émilion!
Cinque diversi Château, di cui uno a sorpresa, ci mostreranno la visione sensoriale di questa zona, minuta e grandiosa al contempo, su cui la storia della Francia moderna poggia le basi, insieme al carattere unico e croccante che definisce questo taglio bordolese così particolare.

Ogni anno, un milione di turisti passeggia tra le vie di Saint-Émilion, un piccolo villaggio riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1999. Ed è proprio dal cuore di questa città che provengono due vini tra quelli selezionati per esplorlarlo. Château Lagarde Bellevue si trova a Saint-Sulpice de Faleyrens, a tre km dal cuore medievale di Saint-Émilion. La proprietà si estende su 11 ettari e offre profumi tipici di questo suolo unico, attraverso grande energia e antica sapienza dei viticoltori. Il castello produce tre vini, Saint-Émilion, Saint-Émilion Grand Cru e Bordeaux.

L’AOC “Saint-Émilion” copre un’area geografica di circa 5.000 ettari. In questa zona, oltre al villaggio di Saint-Émilion, ci sono altri sette comuni che beneficiano di questa denominazione. Data la geografia, è legittimo scrivere che non esiste un vino di Saint-Emilion, ma i vini di Saint-Emilion. A volte con aromi di cassis o lampone, a volte mora, sempre flessibili al piacere del degustatore, possono essere bevuti giovani o preservati in cantina.
I vini di Château Lagarde Bellevue fanno parte di questi, longevi, morbidi e fruttati, con tannini presenti e una nota leggermente legnosa. Invecchiati per lunghi periodi in botti di rovere francese, possono essere conservati da cinque a dieci anni.

Un evento importante per la Francia del Diciottesimo secolo, regala il casato allo Château successivo. Il castello deve il suo nome alla battaglia di Pont d’Arcole, che contrappose l’esercito di Napoleone contro i soldati austriaci nel nord Italia nel 1796. Il signor Jean Barthe, un soldato della Guardia di Napoleone, partecipò a questa storica vittoria. Grazie ad alcune monete d’oro offerte da Napoleone a lui e a sua moglie, acquistò il giorno stesso la sua prima parcella a Bordeaux.
Il vigneto, con il suo terreno unico, è concentrato in un unico appezzamento attorno al castello. Essendo sempre stato coltivato biologicamente e mai sottoposto a fitofarmaci, è il fiore all’occhiello di questa famiglia. La proprietà, è infatti molto orgogliosa di garantirne la qualità e la coerenza dell’approccio, tanto che ama definire il suo territorio “vergine”. Il terreno è leggermente lavorato per gestire la crescita dell’erba e i vecchi fabbricati agricoli risalenti al XIX secolo sono stati interamente rinnovati. Oggi ospitano un moderno impianto di vinificazione e una cantina di invecchiamento. Una nota caratteristica della lavorazione è che l’imbottigliamento avviene senza filtrazione, metodo che può lasciare la posa in alcune bottiglie, ma che garantisce la naturalezza della lavorazione.

Scopriremo poi, un Domaine antico, di proprietà della famiglia Doublet. Marinai che hanno gettato l’ancora nei vigneti di Bordeaux alla fine del Diciottesimo secolo, per dedicarsi alla cultura della vite e del vino. Prima ancora, questo immenso Château fu protagonista di un cambio radicale nella coltivazione. L’allora proprietario, un signorotto della zona, decise che l’ideale sarebbe stato dividere la tenuta, per realizzare due Bordeaux di alta qualità. Piantò unicamente Merlot e Cabernet Franc e Entre-deux-Mers. Fu una scelta innovativa, ma saggia e sicuramente molto apprezzata dal successivo proprietario, il Barone di La Brède e di Montesquieu, considerato il fondatore della teoria politica della separazione dei poteri e grande sostenitore della cultura enologica. Ad oggi, nel cuore di Entre-deux-Mers la tenuta si tramanda da tre generazioni. Nel 1987, alla ricerca di nuovi sapori, l’ultima generazione ha attraversato la Garonna per investire a Beautiran, nel Graves del nord, nell’intento di riportare alla luce lo Château Tour de Calens. Il dinamismo di questa famiglia è confermato nel 2009, quando, attraversando il fiume Dordogna alla volta di   Saint-Émilion, acquistano il vigneto Château Saint-Ange.

La storia dell’ultimo vino, nasce da un giovane rifugiato spagnolo, François Sabaté, che giunge in Francia all’età di dodici anni. Insieme alla moglie Christiane lavora per anni in diversi castelli, fino al 1969 quando con l’acquisto di 4 ettari, inizia la vera avventura, che oggi conta 19 ettari di vigneti.
La tenuta si trova alle pendici di Saint Magne de Castillon, le viti di Merlot, Cabernet Franc e Malbec. Certificati come agricoltura biologica dal 2012, fondono le ultime tecnologie a frequenti passaggi nei vigneti, così da seguire l’evoluzione dello sviluppo della vite e di adattare il lavoro in base allo stato vegetativo. Le vigne hanno una età media di quaranta anni, l’intensità del grappolo e la resa minore si sciolgono in una complessità imponente, questi vini esplodono in bocca! Preparatevi ad un frutto non indifferente, aromi intensi e di lunga durata, insieme a ribes nero, caffè, cioccolato e pane tostato…per chiudere in maniera potente.

€ 50

Vitigni rari e famosissimi insieme a produttori visionari e tradizionali daranno vita, attraverso i loro vini e la presentazione dei nostri sommelier, ad un melting pot di passione e conoscenza.
Cinque vini e cinque accompagnamenti che si fondono per portarvi nelle cantine dei nostri vignaioli, nell’intimità della nostra sala privata! 

Tutte le degustazioni de “I Lunedì di Magazzino Scipioni” si terranno nella sala privata, alle ore 20:30, per 30 ospiti, nei nostri tavoli sociali, con prenotazione allo 06 39745233, via mail a info@magazzinoscipioni.it